I vigneti terrazzati del Lavaux iscritti al Patrimonio mondiale dell’UNESCO

Berna, 28.06.2007 - Il Comitato del Patrimonio mondiale dell’UNESCO, riunito in Nuova Zelanda, ha deciso di aggiungere la regione del Lavaux alla lista dei beni iscritti al Patrimonio mondiale. Questa iscrizione è il risultato di una collaborazione fruttuosa tra l’Ufficio federale della cultura, il Cantone di Vaud e l’Association pour l’inscription de Lavaux au patrimoine mondial de l’UNESCO (AILU).

Il magnifico paesaggio dei vigneti terrazzati situato di fronte al lago Lemano e alle Alpi è celebrato da lungo tempo da pittori, fotografi e poeti. Frutto eccezionale di una natura unica e del paziente lavoro dell’uomo, sbalordisce da secoli i suoi visitatori. Nel corso di una conferenza stampa tenuta nel cuore del Lavaux, sul sito della Domaine de Montagny, François Marthaler, consigliere di Stato e capo del Dipartimento delle infrastrutture del Cantone di Vaud, Jean-Frédéric Jauslin, direttore dell’Ufficio federale della cultura, e Philippe Biéler e Jean-Pierre Dresco, membri del Comitato dell’AILU, hanno commentato l’avvenimento con molta emozione. Dalla Nuova Zelanda Bernard Bovy, presidente del Comitato dell’AILU, e Jean-Marc Vallotton, dell’ufficio d’architettura losannese GEA Vallotton et Chanard SA, che ha realizzato il dossier di candidatura, nonché Johann Mürner, capo della Sezione del patrimonio culturale e dei monumenti storici dell’Ufficio federale della cultura, non nascondono la loro gioia.

Il marchio dell’UNESCO rafforza l’immagine del Lavaux sul piano internazionale e la sua protezione locale a lungo termine. Infatti i beni iscritti al Patrimonio mondiale s’impegnano a rispettare un programma di misure di gestione e supervisione per assicurarne la perennità.

Il sito iscritto oggi al Patrimonio mondiale coprende 898 ettari, di cui 574 di vigneti situati sul territorio di 14 Comuni: Lutry, Villette, Grandvaux, Cully, Riex, Epesses, Puidoux, Chexbres, Rivaz, Saint-Saphorin, Chardonne, Corseaux, Corsier-sur-Vevey e Jongny. Le pendici del Lavaux che scendono verso il Lemano hanno una pendenza che varia dal 13 al 43 per cento. La vinificazione della zona più ripida, quella del Dezaley, risale alla seconda metà del XII secolo grazie agli sforzi dei monaci cistercensi. Il tutto è diventato un paesaggio «culturale» plasmato da generazioni di viticoltori. 

Questa regione riunisce in particolare sei aree di produzione di vini di origine controllata: Lutry, Villette, Saint-Saphorin, Epesses, Dezaley e Chardonne. Svizzera turismo lancerà in settembre una campagna internazionale dal tema «Gastronomia e vino». L’Ufficio del turismo del Cantone di Vaud diffonderà inoltre in tutto il mondo un nuovo opuscolo pubblicato in diverse lingue: «Gastronomie, vins et produits du Terroir», che mette in risalto le ricchezze della regione del Lemano. 

Inoltre, in settembre uscirà un libro riccamente illustrato presso la casa editrice Pierre-Marcel Favre. Opera di un comitato di redazione e di una trentina di autori specializzati nel loro campo, «Lavaux, un vignoble en terrasses» riunirà per la prima volta l’insieme delle conoscenze acquisite su questo celebre pendio: storia, arti, natura, tecniche, ecc. 

L’Ufficio federale della cultura, il Cantone di Vaud e il Comitato dell’AILU ringraziano calorosamente tutti coloro che hanno sostenuto la candidatura del Lavaux. Una manifestazione popolare «Lavaux en fête» è già prevista il 22 settembre prossimo per celebrare insieme questo evento che premia il risultato di un magnifico dialogo tra l’uomo e la natura sulle rive del Lemano.


Indirizzo cui rivolgere domande

UFC: Oliver Martin, natel 079 274 03 47
Stato di Vaud: Eric Teysseire, 021 316 73 33
AILU: Jean-Pierre Dresco, 021 616 48 70



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